22 agosto 2012

Bolle e bollicine

Apple è diventata in questa settimana la società quotata più grande della storia in termini di capitalizzazione di mercato.

La tabella in basso (click per ingrandire) mostra anche altre importanti società USA che negli ultimi anni hanno raggiunto vertici molto significativi di valore di mercato, e la loro capitalizzazione attuale.

20 agosto 2012

14 agosto 2012

Nel breve, mercati yo-yo

I mercati azionari europei oggi hanno aperto in positivo, stimolati da dati migliori delle attese riguardo al PIL tedesco e francese del secondo trimestre.

Questa è più o meno l'apertura del lancio di agenzia tipico sui mercati azionari odierni. Vediamo di tradurre questa notizia e l'andamento complessivamente sonnacchioso ma positivo dei mercati degli ultimi giorni in termini razionali, con l'obiettivo anche di imparare qualcosina sulla loro psicologia.

Innanzitutto, i dati sul PIL: nel secondo trimestre Germania 0.3% di incremento rispetto al primo, Francia invariato. Ma come, tutto qui?! Ebbene sì, la crescita mirabolante dei corsi azionari europei di questa mattina si deve al fatto che i mercati si aspettavano un +0.2% per la Germania e un nemero lievemente negativo per la Francia. Allora la reazione dei mercati azionari è superficiale e isterica? No, semplicemente in queste sedute agostane per varie ragioni, non ultime quelle di tipo precauzionale, i volumi scambiati sono molto sottili, e bastano relativamente pochi scambi per movimentare significativamente indici e prezzi. C'è poi da aggiungere che la situazione congiunturale in Europa è talmente disperata che persino l'assenza di notizie pessime, o l'arrivo di notizie brutte ma non bruttissime incoraggia qualche investitore a non vendere, o a ricoprirsi in attesa di nuove burrasche di cui approfittare...

Più in generale, i segnali degli ultimi giorni provenienti dai mercati sono molto chiari. La politica monetaria degli ultimi 15 anni e ancora di più le misure non convenzionali degli ultimi 5, hanno abituato i mercati a manovre espansive a getto continuo. Fino al paradosso, osservato specialmente negli ultimi mesi, di mercati al rialzo a fronte di cattive notizie congiunturali, semplicemente perchè queste ultime rendevano meno improbabili manovre espansive delle banche centrali altrimenti non garantite dall'andamento dei fondamentali. Dipendenza da liquidità.

Questo ciclo di formazione delle aspettative è stato alimentato e irrobustito per innumerevoli occasioni, probabilmente con il lodevole intento di prevenire crolli devastanti ed esiziali delle quotazioni in una prolungata fase di congiuntura molto debole. Il problema però è che in questa maniera le quotazioni sono diventate a breve termine una funzione quasi esclusiva delle aspettative sulla politica monetaria, che a sua volta non è in grado da sola, soprattutto in presenza di forti squilibri strutturali, di garantire la redditività degli investimenti o la ripresa del ciclo economico.

Risultato: periodicamente, le quotazioni tornano a scendere verso livelli coerenti con i fondamentali (redditività delle imprese, produttività dell'economia). E si può scommettere che, dopo un periodo di lievitazione abbastanza generosa dei corsi, quel momento non sia molto lontano...

7 agosto 2012

La congiuntura italiana secondo gli ottimisti

Goldman Sachs è da sempre il più bullish tra gli analisti della nostra economia. Eppure, a ruota della pubblicazione dei terribili dati congiunturali ISTAT di questa mattina, la nota banca d'affari non lesina tristezza nel suo commento più recente (in allegato in basso, click sul grafico per ingrandire):


"BOTTOM-LINE: Italian real GDP growth disappointed in the second quarter, at -0.7%qoq non-annualised (0.1% above BBG consensus, and 0.2% below GS forecast) after an already weak -0.8%qoq in the first quarter. The yoy contraction stood at -2.5%. This creates a very weak base for the 2012 growth figure, and mechanically shifting our expectation of a more significant inflection point from Q3 onwards, the "automatic" adjustment of our forecast yields an expected contraction of real GDP of 2.1% in 2012.

1. Real GDP contracting at a sharp pace since the beginning of the year (Chart). Real GDP contracted by 0.7%qoq in Q2, after -0.8%qoq in Q1, a fourth quarter of negative quarterly growth rates. The Q2 figure was a negative surprise that compounds an already bleak performance in Q1. Looking forward, leading indicators do not point to any significant improvement in Q3.

2. No details on GDP components, but decline likely to be broad based. ISTAT does not publish the details of its first GDP estimate, but stated that activity contracted in agriculture, industry and services. Given past developments, we will pay particular attention to private sector investment, which has declined significantly in Q1 (from -2.6%qoq in 2011Q4 to -3.6%qoq), stuck at around 25% below its 2007 peak.

3. Industrial Production disappointed in June. Released earlier this morning, the June industrial production figure turned out weaker than expected (-1.4%mom sa, -1.7% for Q2 as a whole, and a steep -8.2%yoy sa). The negative dynamics was almost evenly shared across non-energy industrial sectors (consumer, investment and intermediate goods).

4. Italy under close macroeconomic scrutiny over coming quarters. The recessionary dynamic is likely to mechanically weaken tax revenues this year, creating hurdles for the fiscal consolidation that is otherwise well underway. Looking forward, we will be very vigilant about the GDP components when the second GDP estimate is released. We believe that the domestic economy - in particular private sector consumption and investment - currently faces strong headwinds (fiscal adjustment, financing conditions) that may end up harming sequential growth dynamics by more than we currently foresee."